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Il pellegrinaggio dei fan di Rino Gaetano: Crotone scopre il micro-turismo musicale
Ogni anno Giuseppe torna con la famiglia nella città del cantautore per portare fiori alla statua e vivere i luoghi simbolo della sua musica
A Crotone, la memoria di Rino Gaetano si è trasformata in un fenomeno culturale capace di attrarre visitatori da diverse parti d'Italia. Un piccolossimo turismo di nicchia, fatto di appassionati che pianificano le proprie vacanze per visitare i luoghi legati al cantautore: la statua bronzea in piazza della Resistenza, il murale di Jorit, la casa natia sul lungomare, la gigantografia di Lampanaro, fino all’ukulele custodito alla Lega Navale.
Uno di loro è Giuseppe, napoletano, che ogni anno arriva con moglie e figlio affittando una casa in centro, così da potersi recare ogni giorno alla statua. Lunedì scorso ha deposto rose rosse tra le mani di Rino, gesto che ha condiviso sui social del gruppo facebook “Il grande Rino Gaetano”.
“Crotone è la mia meta – racconta – e appena arrivo la prima tappa è sempre la statua. Anche la spiaggia la scelgo dove andava lui, davanti alla Lega Navale”.
Per Giuseppe, il legame con Gaetano nasce da una musicassetta ascoltata da ragazzo e si è consolidato in una passione che resiste nel tempo: collezioni di dischi, poster, ricordi. Dopo un periodo difficile della sua vita, il primo gesto è stato recarsi al cimitero di Roma per rendere omaggio al cantautore.
La città, ancora senza un circuito turistico strutturato su Rino Gaetano, sta però iniziando a comprendere il potenziale di questa forma di turismo emozionale che, ripetiamo, è molto piccola. In questa primavera, infatti, proprio tramite i gruppi facebook abbiamo scoperto che un altro fans è giunto a Crotone proprio per rendere omaggio alla statua del cantante (LEGGI ANCHE QUI).
Durante il suo ultimo soggiorno, Giuseppe ha incontrato Rossella Mancuso, voce di molte interpretazioni delle canzoni di Rino. Giuseppe andrà via da Crotone dopo Ferragosto: “Torneremo con la mia famiglia il prossimo anno. Perché qui non siamo turisti, siamo a casa”.
