Castello Carlo V, il sindaco risponde ai cittadini del sit in

Crotone – Sono tre anni che la fortezza del Castello Carlo V di Crotone è chiusa, dopo decreto sindacale che ne impedisce la fruizione per la presenza di materiale radioattivo, così come denunciato da...

A cura di Redazione
08 febbraio 2022 18:04
Castello Carlo V, il sindaco risponde ai cittadini del sit in -
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Crotone – Sono tre anni che la fortezza del Castello Carlo V di Crotone è chiusa, dopo decreto sindacale che ne impedisce la fruizione per la presenza di materiale radioattivo, così come denunciato dalla parlamentare Margherita Corrado. Per quattro mattine di sabato, alcuni cittadini si stanno riunendo proprio davanti l’ingresso della fortezza per chiederne la riapertura parziale e poi gli interventi di bonifica (leggi qui l’ultimo nostro articolo).

A tal proposito, così si è pronunciato stamane il primo cittadino di Crotone sulla problematica, durante la conferenza stampa di presentazione dei lavori di Antica Kroton (leggi qui):  «Il Castello è stato chiuso dal sindaco che mi ha preceduto perchè c’erano delle indicazioni sulla pericolosità di quel materiale. Quindi è stato seguito tutto un iter che tra l’altro è di competenza prefettizia. Posso assicurare che non si è perso tempo perchè il progetto è stato già approvato credo nel luglio del 2020. E’ chiaro che per fare la bonifica ci vogliono dei soldi. Questa di Antica Kroton è stata uno strumento immediato per poter realizzare a  breve una bonifica. Io capisco che poi quando si tiene chiusa un’opera importante come quella del Castello, ogni giorno che passa è un giorno perso per la città e per i tanti turisti che vorrebbero visitarlo.

Purtroppo – aggiunge  – le scorie industriali, questi metasilicati, questi tenorm sono lì, e rimuoverli? La condizione per riaprire il castello quale potrebbe essere? Rifare di nuovo il percorso di un  nuovo studio, che è di competenza di Mic, nuova commissione, e tutto l’iter. Però siccome è già pronto il progetto di bonifica, si farà prima a fare la bonifica che a seguire un nuovo studio, ammesso che qualcuno si prenda la responsabilità di consentire il passaggio parziale con quell’area con quel materiale. E quando si ha a che fare con quel materiale, e io non cambio idea, l’ho sempre detto, rispetto alle altre scorie industriali è sicuramente il materiale meno pericoloso in termini appunto di compromissione della salute pubblica, già lo stesso Cic almeno dieci volte più pericoloso, e le ferrite di zinco centomila volte più pericoloso. Però purtroppo si ha a che fare con norme ambientali che ti penalizzano tutto quanto. Questa è la verità».

Per bonificare il castello, ha concluso, è necessario che vengano utilizzati i fondi del comune per riaprire la fortezza del ministero dei beni culturali.

 

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