(VIDEO) Crotone dice no al vandalismo, Io Resto: "Continuerà a rimanere un inno alla vita"
La San Nikolas nel marzo del 2022 arrivò a Crotone con a bordo dodici migranti: Io resto con l’artista calabrese Massimo Sirelli l’ha trasformata in poco tempo in un inno alla vita, con dei colori ch...
La San Nikolas nel marzo del 2022 arrivò a Crotone con a bordo dodici migranti: Io resto con l’artista calabrese Massimo Sirelli l’ha trasformata in poco tempo in un inno alla vita, con dei colori che simboleggiano le persone accolte sul porto crotonese.
Una nave di dodici metri: è diventata un inno all’accoglienza, all’inclusione. L’imbarcazione fu sequestrata dalla Guardia di Finanza e successivamente affidata alla Agenzia delle Dogane. L’amministrazione Comunale chiese alla stessa di poter essere assegnataria del natante che è stato oggetto di una ripresa artistica per testimoniare il profondo legame di Crotone con il mare e la sua capacità di accoglienza, il suo senso di inclusione e integrazione.
Questa mattina vi è stata la denuncia del Consorzio Jobel, l’ente che gestisce il Parco Pitagora che accoglie l’imbarcazione/opera d’arte, la quale chiede alle autorità maggiore tutela e indagini approfondite per chiarire quanto successo [LEGGI QUI]. Il parco, infatti, è stato oggetto già di incendi, e di atti vandalici verso panchine e oggetti d’arredo e architettonici.
Oggi pomeriggio alcuni volontari di Io Resto si sono recati presso Parco Pitagora per pulire e sistemare al meglio l’opera danneggiata: “E’ una segnale forte che purtroppo non colpisce solo l’associazione ma tutta la città di Crotone – ha detto Gianni Pitingolo, dell’Associazione Io Resto – quest’opera è nata come inno alla vita e continuerà ad essere questo il significato che la città di Crotone darà a quest’opera per combattere tutto quello che sta succedendo in questo periodo. Infatti non è l’unico gesto registrato. Ci impegneremo sempre di più, soprattutto faremo in modo che si possano lanciare sempre messaggi positivi e che ci possa essere un cambiamento nella mentalità delle persone che operano in questo territorio”.
“Non ci aspettavamo questo gesto il significato dell’opera voleva essere non solamente un inno alla vita ma un simbolo d’accoglienza ma un simbolo della città che tende le mani per accogliere le persone – ha continuato – il nostro risveglio è stato amaro e ci siamo messi subito all’opera non solamente con i componenti dell’associazione ma con l’intera comunità che ci sta dando una mano“.
Guanti alle mani e tanti attrezzi per pulire a terra, dove era stato incendiato un cassonetto sotto la barca, per sistemare l’opera al meglio. Poi sarà l’artista Massimo Sirelli ad avere l’ultima parola: “Da oggi il significato sarà ancora più intenso – ha concluso Tiziana Paletta, presidente dell’associazione Io Resto –